La gestione delle disfunzioni urinarie nei giovani uomini rappresenta una delle sfide più delicate dell’urologia moderna. In particolare, due condizioni spesso sottovalutate – l’ostruzione primaria del collo vescicale (Primary bladder neck obstruction - PBNO) e la minzione disfunzionale (Disfunctional voiding - DV) – possono avere un forte impatto sulla qualità della vita, pur colpendo pazienti tra i 18 e i 50 anni.
Un'importante revisione sistematica e meta-analisi eseguita da un gruppo di ricercatori internazionali di cui fa parte il Prof. Mauro Gacci, appena pubblicata su European Urology Focus, ha fatto il punto sulla situazione, offrendo un quadro aggiornato e dettagliato sulle migliori strategie diagnostiche e terapeutiche oggi disponibili [Creta M, Baboudjian M, Sakalis V, Bhatt N, Nunzio C, Gacci M, Herrmann TRW, Karavitakis M, Malde S, Moris L, Netsch C, Rieken M, Schouten N, Tutolo M, Yuan Y, Hashim H, Cornu JN. Management of Primary Bladder Neck Obstruction and Dysfunctional Voiding in Young Men: A Systematic Review and Meta-analysis. Eur Urol Focus. 2025 Feb 17:S2405-4569(25)00012-4. doi: 10.1016/j.euf.2025.01.011. Epub ahead of print. PMID: 39965997].
La video-urodinamica si conferma lo standard diagnostico per entrambe le condizioni, integrando informazioni anatomiche e funzionali in modo più completo rispetto ad altri strumenti.
Per chi soffre di PBNO, il primo passo è solitamente l’uso di alfa-bloccanti, farmaci che aiutano a rilassare la muscolatura del collo vescicale. I pazienti mostrano un miglioramento dei sintomi in media del 30-40% ed un flusso urinario più forte, con un aumento medio del 25-30%. Tuttavia, questi farmaci non sono esenti da effetti collaterali: tra i pazienti trattati, quasi 1 su 2 lamenta disturbi dell’eiaculazione, e tra il 23% e il 52% dei casi il trattamento non è sufficiente, rendendo necessario un secondo intervento.
In questi casi, si passa spesso alla chirurgia, in particolare all’incisione del collo vescicale (BNI). I risultati sono in genere migliori: i sintomi migliorano in media del 50% ed il flusso urinario aumenta anche del 50-60%. Ma anche qui bisogna fare attenzione: la disfunzione eiaculatoria può presentarsi, sebbene in misura variabile.
Una possibile alternativa, ancora in fase sperimentale, è l’uso della tossina botulinica (OnabotulinumtoxinA). Nei primi due mesi, i risultati sono molto promettenti: miglioramenti dei sintomi fino al 70% e del flusso urinario aumentato del 60-70%, senza nessun caso di disturbo eiaculatorio. Purtroppo, questi benefici tendono a diminuire col tempo, e servono ulteriori studi per confermare l’efficacia a lungo termine.
Infine, per chi soffre di minzione disfunzionale (DV) – spesso legata a meccanismi comportamentali o a tensioni muscolari involontarie – l’unico approccio validato è quello che unisce modifiche dello stile di vita e biofeedback. In questo caso, l’83% dei pazienti riferisce un miglioramento dei sintomi dopo tre mesi di trattamento.
Ref: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39965997/