per l'Andrologia

Circoncisione
La circoncisione è un intervento che prevede la rimozione del prepuzio, ovvero la cute che ricopre il glande. L’indicazione più frequente all’intervento di circoncisione è la fimosi, vale a dire un restringimento del prepuzio tale da impedire o rendere difficoltosa e/o dolorosa la sua retrazione sul glande. Altre indicazioni sono date dalle lesioni sospette della cute prepuziale.
L’intervento viene effettuato in anestesia locale dopo iniezione di farmaci anestetici alla base del pene e consiste nell’asportazione della cute prepuziale seguita dall’emostasi e dall’applicazione di punti di sutura al di sotto del glande. Tale procedura viene effettuata ambulatorialmente e dopo 30 minuti di monitoraggio il paziente può essere dimesso. Al termine della procedura, viene applicata una fasciatura compressiva attorno al pene, lasciando scoperto il meato uretrale esterno per agevolare il più possibile la minzione. I punti di sutura sono nella maggior parte sono composti da materiale riassorbibile e non necessitano di rimozione, cadendo spontaneamente in media entro 15-20 giorni dall’intervento.
L’intervento viene effettuato in anestesia locale dopo iniezione di farmaci anestetici alla base del pene e consiste nell’asportazione della cute prepuziale seguita dall’emostasi e dall’applicazione di punti di sutura al di sotto del glande. Tale procedura viene effettuata ambulatorialmente e dopo 30 minuti di monitoraggio il paziente può essere dimesso. Al termine della procedura, viene applicata una fasciatura compressiva attorno al pene, lasciando scoperto il meato uretrale esterno per agevolare il più possibile la minzione. I punti di sutura sono nella maggior parte sono composti da materiale riassorbibile e non necessitano di rimozione, cadendo spontaneamente in media entro 15-20 giorni dall’intervento.
Legatura del varicocele
La varicocelectomia con incisione a livello inguinale rappresenta la via di accesso più utilizzata per il trattamento del varicocele.
Questa procedura richiede una piccola incisione (2-4 cm) lungo il canale inguinale, l’apertura dei piani muscolari e l’isolamento del funicolo spermatico, la struttura all’interno della quale sono contenuti i vasi arteriosi e venosi testicolari e il dotto deferente. Dopo la sospensione del funicolo vengono identificate, separate, sezionate e legate esclusivamente le vene testicolari. Dopo aver effettuato l’eventuale controllo del sanguinamento, il funicolo viene riposizionato nella sua sede naturale ed i piani muscolari e cutanei richiusi al di sopra di esso.
Questa procedura richiede una piccola incisione (2-4 cm) lungo il canale inguinale, l’apertura dei piani muscolari e l’isolamento del funicolo spermatico, la struttura all’interno della quale sono contenuti i vasi arteriosi e venosi testicolari e il dotto deferente. Dopo la sospensione del funicolo vengono identificate, separate, sezionate e legate esclusivamente le vene testicolari. Dopo aver effettuato l’eventuale controllo del sanguinamento, il funicolo viene riposizionato nella sua sede naturale ed i piani muscolari e cutanei richiusi al di sopra di esso.


Rimozione dell’idrocele
L’operazione prevede un’incisione sullo scroto fino all’esteriorizzazione del testicolo e drenaggio del liquido dopo apertura della tonaca vaginale. La resezione e l’eversione di quest’ultima ha lo scopo di evitare eventuali recidive. L’intervento chirurgico ha una durata media di 30 minuti e viene eseguito in regime di Day-Surgery, dopo il quale il paziente viene dimesso. Dopo l’intervento, il gonfiore testicolare e la comparsa di ematoma a livello scrotale ed inguinale sono abbastanza frequenti.
Orchiectomia
L’orchiectomia o orchi-funicolectomia rappresenta l’intervento chirurgico di scelta per il trattamento del tumore del testicolo e consiste nell’asportazione del testicolo e del funicolo spermatico. Tale procedura viene effettuata anche in caso di testicolo ipotrofico, dopo torsione testicolare o per infezione del testicolo resistente al trattamento medico. Una volta posizionato il paziente in posizione supina, viene praticata un’incisione a livello inguinale. Il funicolo spermatico viene isolato, clampato e sezionato all’altezza dell’anello inguinale esterno dopo aver esteriorizzato il testicolo e sezionato il suo ancoraggio all’interno del sacco scrotale. E’ possibile, effettuare il posizionamento di una protesi in sostituzione al testicolo asportato contestualmente all’intervento. La procedura viene eseguita in regime di Day-Surgery, con una durata media di 30-45 minuti; il paziente può essere dimesso il giorno stesso dopo qualche ora di monitoraggio post-operatorio. La complicanza più importante che possa verificarsi è l’infezione della protesi, nel caso in cui venga posizionata; in questi casi, è necessaria la sua rimozione immediata a cui seguirà un eventuale riposizionamento dopo qualche mese.


Protesi peniena
Il posizionamento di una protesi peniena rappresenta l’ultima linea terapeutica in pazienti che soffrono di disfunzione erettile non responsiva a terapia farmacologica o iniettiva. Il paziente viene posto supino sul letto operatorio ed un’incisione viene praticata a livello peno-scrotale o infra-pubica, a seconda delle caratteristiche anatomiche del paziente e delle preferenze del chirurgo. Vengono praticate delle incisioni a livello dei corpi cavernosi (corporotomie), seguite dall’introduzione di dilatatori che hanno il compito di rimuovere il tessuto cavernoso per far spazio ai cilindri della protesi.
Nel caso di protesi tricomponenti, questi cilindri vengono riempiti a comando con un liquido contenuto in un serbatoio (reservoir) che viene posizionato in addome, dietro il pube, tramite il canale inguinale. Il liquido viene trasferito dal reservoir ai due cilindri mediante l’utilizzo di una pompetta, che viene posizionata a livello scrotale. La tricomponente è la protesi idraulica che meglio ricrea la naturalità dell’erezione. Tuttavia, nel caso di impossibilità al posizionamento del reservoir in addome per numerosi interventi chirurgici, è possibile posizionare una bicomponente, vale a dire una protesi dove i reservoir sono localizzati sulle code dei due cilindri, oppure una protesi monocomponente o malleabile, con la quale il pene è in un costante stato di erezione. La procedura dura circa 60-70 minuti e prevede un ricovero di un paio di giorni. La complicanza più importante che possa verificarsi è l’infezione della protesi; in questi casi, è necessaria la sua rimozione immediata a cui seguirà un eventuale riposizionamento dopo qualche mese.
Nel caso di protesi tricomponenti, questi cilindri vengono riempiti a comando con un liquido contenuto in un serbatoio (reservoir) che viene posizionato in addome, dietro il pube, tramite il canale inguinale. Il liquido viene trasferito dal reservoir ai due cilindri mediante l’utilizzo di una pompetta, che viene posizionata a livello scrotale. La tricomponente è la protesi idraulica che meglio ricrea la naturalità dell’erezione. Tuttavia, nel caso di impossibilità al posizionamento del reservoir in addome per numerosi interventi chirurgici, è possibile posizionare una bicomponente, vale a dire una protesi dove i reservoir sono localizzati sulle code dei due cilindri, oppure una protesi monocomponente o malleabile, con la quale il pene è in un costante stato di erezione. La procedura dura circa 60-70 minuti e prevede un ricovero di un paio di giorni. La complicanza più importante che possa verificarsi è l’infezione della protesi; in questi casi, è necessaria la sua rimozione immediata a cui seguirà un eventuale riposizionamento dopo qualche mese.
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oltre interventi di chirurgia urologica
di cui con tecnica robotica
Ricercatore internazionale con oltre 800 pubblicazioni - Docente universitario presso l'Università degli studi di Firenze