Enucleazione renale robotica

Prof. Mauro Gacci, esperto sul tumore del rene

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L’enucleazione renale robotica (RAPN o robotic-assisted partial nephrectomy) costituisce l’opzione terapeutica di scelta nel trattamento chirurgico mini-invasivo del tumore renale localizzato. Tramite delle piccole incisioni sul fianco, attraverso cui vengono inseriti gli strumenti robotici, viene asportata la lesione renale, prestando attenzione alla preservazione del parenchima sano circostante; il difetto di tessuto derivante dall’intervento viene colmato tramite l’applicazione di punti di sutura e di materiale simile a colla per evitare eventuali sanguinamenti.
Al termine dell’intervento, il paziente si risveglia dall’anestesia con un catetere vescicale ed un drenaggio addominale (un piccolo tubo che fuoriesce dal fianco). Il giorno successivo all’intervento viene rimosso il catetere ed in seconda/terza giornata post-operatoria il drenaggio. Effettuate queste operazioni, il paziente è pronto per la dimissione. Possibile complicanza post-operatoria è rappresentata dal sanguinamento dal letto di resezione. In caso di mancato controllo del suddetto, può risultare necessaria l’embolizzazione renale (occlusione del vaso che porta sangue alla zona dell’intervento) o nei casi più complessi l’esplorazione chirurgica.
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Ricercatore internazionale con oltre 800 pubblicazioni - Docente universitario presso l'Università degli studi di Firenze